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Agira, fari ancora puntati sulla discarica di rifiuti pericolosi: “Tutti uniti per il diritto alla salute”

di Valeria Lentini

L’aula Giovanni Paolo II di Agira (Enna) ieri ha ospitato l’ennesima assemblea convocata dal Comitato No Discarica: segno, questo, che l’attenzione in ordine alla paventata realizzazione di una discarica di rifiuti speciali pericolosi si mantiene desta e vigile. Era atteso l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha però declinato l’invito per un vertice relativo ai casi di morte per morbillo ( e si sa che ubi maior…). In compenso c’erano tre rappresentanti del Movimento 5 Stelle: la deputata regionale Elena Pagana, l’onorevole Andrea Giarrizzo e il senatore Fabrizio Trentacoste.

L’avvocato Enrico Pistone Nascone, che segue la vicenda su incarico del Comitato No Discarica, ha chiarito la situazione attuale: <<Noi abbiamo depositato il ricorso, che ora si trova pendente davanti al Tar di Catania. Come già i legali del Comune di Agira, non abbiamo chiesto la cosiddetta sospensiva, la misura cautelare per invocare una sospensione dell’atto impugnato (e cioè il decreto con cui era stato espresso parere positivo, la Valutazione di Impatto Ambientale). Per ottenere la misura cautelare sospensiva devono ricorrere due presupposti: la fondatezza del ricorso, che deve apparire tale già a un primo esame, e che vi sia un danno grave e irreparabile>>.

Nel caso della discarica di Agira gli effetti dannosi non sono attuali, poiché la società Agireco che ha proposto il progetto potrà realizzarlo solo a fronte di un ulteriore  provvedimento regionale, proveniente non più dall’assessorato all’Ambiente bensì dall’assessorato all’Energia e ai Rifiuti. Se quest’ultimo rilasciasse l’Autorizzazione Integrata Ambientale, allora si avrebbe il malaugurato via libera alla discarica. In quel momento si verificherebbe il presupposto del danno grave e irreparabile che consentirebbe la richiesta di sospensione.

Fabrizio Trentacoste, neoeletto senatore del Movimento 5 Stelle, ha affermato: <<Mi auguro che venga risolta anche una delle questioni rimaste in sospeso, e cioè quella riguardante il coinvolgimento degli organi tecnici del Comune di Agira. Se non sciogliamo questo nodo, ci resterà sempre il dubbio che forse non si è fatto tutto quello che era necessario fare per non arrivare a questa situazione>>. Trentacoste ha poi posto l’accento sulla questione territoriale: <<Il sito stesso che è stato scelto appare assolutamente incongruo anche per chi, non avendo nozioni di tipo ingegneristico o topografico, dovesse fare un’analisi sbrigativa. Tutto appare stridente se si considera che questo vallone naturale, che dovrebbe ospitare la discarica con il suo carico di rifiuti speciali pericolosi, confluisce nel volgere di poche centinaia di metri nel torrente di Modica, che alimenta la diga Sciaguana>>.

Il sindaco Maria Greco ha lanciato un allarme relativo alla salute: <<Ho dovuto registrare negli ultimi tempi una forte incidenza di tumori, di ictus, di malattie cerebrali e l’aumento di tumori alla tiroide. Questo è per me un campanello di allarme molto forte. Ho chiesto all’Asp, al Ministero della Salute e all’assessorato regionale alla Salute un’indagine epidemiologica e batteriologica sugli alimenti, perché non sappiamo se le nostre falde acquifere sono inquinate>>. Una conferma a queste parole è subito arrivata da padre Giuseppe La Giusa: <<Dall’inizio dell’anno, nella chiesa dell’Abbazia, senza contare le altre parrocchie, abbiamo già celebrato ventuno funerali, che sono davvero troppi>>.

Intanto questa mattina alcuni rappresentanti del Comitato No Discarica hanno avuto modo di incontrare il presidente della Regione Nello Musumeci a Enna. Entro questo fine settimana potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Agira resta in attesa.

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