“Trump Blues”: Federico Rampini racconta l’America secondo Donald

Trump Blues. L’età del caos. Questo il titolo dello spettacolo che andrà in scena al Teatro Vittoria di Roma il 29 e 30 gennaio, quando gli spettatori si troveranno immersi nel giornalismo teatrale di Federico Rampini, corrispondente da New York per il quotidiano La Repubblica, sul palco insieme al figlio Jacopo. E, come suggerisce il titolo, la pièce prevede una caleidoscopica e puntuta incursione nell’America di Donald Trump, l’uomo più discusso del momento.
I due Rampini narreranno le gesta di The Donald, offrendo agli spettatori un viaggio nei nuovi populismi, le loro cause, le loro conseguenze. Uno schema a quadri, accompagnato dai musicisti Valentino Corvino e Roberta Giallo, e la colonna sonora la darebbero Bob Dylan e i Rolling Stones: sia perché li ha usati ampiamente Trump nei suoi comizi, sia perché i loro testi sono “cattivi”, aggressivi, provocatori. Lo spettacolo, diretto da Angelo Generali, prende le mosse, manco a dirlo, dal ritratto di un affarista controverso, bancarottiere seriale, molestatore di Miss Universo, inventore di un reality-tv di successo, fino alla sua improbabile ascesa alla Casa Bianca. E diversi quesiti emergeranno, primo tra tutti: l’America che lo ha votato, dopo avere eletto due volte Obama, è un'”altra” nazione… irriconoscibile, deformata, impazzita? O invece le cause del disagio sociale erano già ben visibili prima, e Trump si è limitato ad intercettarle sconvolgendo tutte le regole del politically correct? E poi: che cosa c’è di “rivoluzionario” nel linguaggio di Trump, e perché ha saputo dire anche delle verità scomode sull’immigrazione, la globalizzazione? E soprattutto: guarire la democrazia o cedere alle tentazioni autoritarie? Gli anni Trenta ci hanno insegnato qualcosa? Per ulteriori ragguagli, http://www.teatrovittoria.it.
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