“HolidaYoga al Borgo Medievale”: intervista a Diego Ceraulo della Garuda University
di Valeria Lentini
Dall’1 al 3 settembre ad Agira (Enna) è di scena lo yoga grazie all’evento promosso dalla Garuda University di Catania. In questa occasione abbiamo rivolto alcune domande al presidente Diego Ceraulo.
(Per ascoltare l’intervista integrale clicca sul link sottostante).
Diego Ceraulo, presidente della Garuda University, già docente dell’Università delle Arti Orientali di Roma, insegnante di yoga, master reiki, operatore shiatsu e tanto altro. Il suo curriculum è piuttosto composito… Oggi siamo ad Agira, nell’incantevole scenario di Case al Borgo, per un evento che si rinnova di anno in anno: di che cosa si tratta?
E’ un evento che proponiamo mediamente tre volte l’anno, per la verità. L’abbiamo chiamato HolidaYoga: si tratta di vacanze imperniate sul benessere. Per noi benessere non significa non avere alcun acciacco fisico, ma dalla filosofia delle antiche medicine orientali vuol dire stare bene olisticamente, cioè stare bene con tutti i corpi dell’essere. Oltre al corpo fisico esistono altri tre corpi: mentale, emozionale e spirituale. Quando questi quattro corpi sono in armonia, per noi si tratta di uno stato di benessere, mentre quando uno di essi non è in armonia, va lentamente a inficiare gli altri fino a che si paleserà quella che i medici allopatici chiamano patologia.
Non a caso sul sito della Garuda University è citata l’importanza del prendersi cura di tutti gli elementi costitutivi della persona per garantirsi la salute. Però nella nostra società si tende a scindere ogni parte di sé, e questo forse facilita l’insorgenza di malattie spirituali, fisiche…
La mentalità della società occidentale è machiavellica, meccanicistica: si tratta l’essere umano come un’autovettura. Le discipline, le medicine e le filosofie orientali si discostano dai concetti occidentali perché noi trattiamo la persona, non la malattia. Anche la medicina occidentale dice che per esempio esistono circa 120 cause di mal di testa: come si potrebbe curarlo senza cercare la causa tra queste 120?
Quindi occorre imparare a considerare il dolore non come un nemico da mettere a tacere subito ma come un ospite prezioso da ascoltare, una sorta di messaggero dell’anima…
Esatto, noi siamo perfettamente in linea con questo concetto. Non vogliamo che i sintomi vengano cacciati via in modo perentorio e frettoloso. Più rimane un sintomo che ci dà l’indicazione che qualcosa non funziona, più staremo attenti per riprendere la nostra salute. Voglio chiarire che non siamo contro i farmaci, la medicina occidentale e la chirurgia: siamo contro il cattivo uso di questi preziosissimi strumenti che, se usati bene, sono grandiosi.
In alcuni istituti scolastici si sta introducendo lo yoga in via sperimentale, sia come veicolo di evoluzione spirituale che come contrasto al bullismo. Secondo lei qual è l’età migliore per approcciarsi a questa meravigliosa pratica?
In occidente sono nate delle scuole che propongono lo yoga per bambini. Nella tradizione non possiamo riconoscere lo yoga per bambini che, per quanto possa essere efficace, nulla ha a che vedere con il concetto fondamentale. Lo yoga è una scienza alla quale ci si può approcciare a diversi livelli: il primo è quello di una ricerca della tranquillità, di un corpo più flessibile e di una mente più calma. Questa è solo la punta di un iceberg: si può poi arrivare alla profondità di questo iceberg e dopo avere riequilibrato i vari corpi, si ricerca la nostra essenza. Se riusciamo a fare emergere questo corpo di cui noi siamo fatti in realtà, forse la nostra esistenza su questa terra diventerà più calma, più piacevole direi.
In uno dei testi più antichi è scritto che lo yoga calma i vortici della mente. Quali sono gli altri benefici di questa pratica?
Oggi in Occidente più che lavorare sul corpo fisico c’è bisogno di lavorare sulla mente. Abbiamo partecipato ad alcune conferenze all’università dove prospettavamo il lavoro che stiamo facendo nelle grandi aziende per verificare quanto lo stress incida su un’azienda e quanto lo yoga possa aiutare. I gruppi aziendali che si dedicano a pratiche di benessere, tra cui lo yoga, producono di più e stanno meglio.
Come è entrato lo yoga nella sua vita?
In quella che io chiamo l’altra vita ero un imprenditore di preziosi, anche abbastanza di successo. A un certo punto della mia vita mi cadde una “tegola” sulla testa che mi portò a mettere tutto in discussione: oggi ringrazio questa tegola perché senza di essa oggi sarei gravemente stressato, invece ancora oggi ho una buona salute.
A novembre sarete impegnati con l’ottavo raduno nazionale di reiki: ce ne vuole parlare?
Il reiki nasce come una disciplina spirituale. Attraverso il reiki si lavora con questa energia sottile che sottende al riconoscimento della trascendenza che noi abbiamo. In Italia è stata riconosciuta come disciplina bio naturale. Il reiki per noi rimane una via di ricerca interiore e di evoluzione spirituale, tant’è che noi non lucriamo su di esso ma ne facciamo opera di volontariato.
Che cosa augura a se stesso e ai suoi colleghi per il futuro?
A me stesso auguro di non dimenticarmi mai di questa tegola che mi è caduta in testa. Ai miei allievi e colleghi auguro di non perdere mai quella luce che io modestamente ho cercato di dare. Noi abbiamo coniato lo slogan “Intento puro, realizzazione certa”: quando il nostro intento è puro, la realizzazione prima o poi arriverà. Ne siamo certi.
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