Si è concluso ieri Taste of Roma, food festival basato su un’idea semplice e geniale al tempo stesso: trasformare i piatti firmati dai più grandi chef in cucina popolare, grazie a prezzi di vendita che non superano i dieci euro. E i romani (e non solo) hanno mostrato di apprezzare, approfittando dell’evento per gustare pietanze gourmet ma anche per passeggiare e scoprire nuovi, gustosi modi di assaporare la città.
Tutto questo è alla base del successo di Taste of Roma, giunto alla sua quinta edizione e ospitato all’interno dei giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica: un luogo incantevole, pensato e disegnato da Renzo Piano, che nel fine settimana appena trascorso ha fatto da sfondo ad appassionanti cooking show e degustazioni accessibili a tutti.
Un modo per conoscere da vicino i grandi chef, riprendere il percorso della cultura culinaria e rubarne i segreti. Dulcis in fundo la solidarietà, perché Taste of Roma non si dimentica di chi soffre: grazie al Charity Restaurant, tutto il ricavato del menù stellato, firmato tra gli altri dagli chef Gianfranco Pascussi, Anthony Genovese, Oliver Glowige e Massimo Viglietti, sarà devoluto in beneficenza a sostegno dello sviluppo sostenibile e delle biodiversità.  Un evento buono in tutti i sensi.