Primo giorno di scuola, le richieste dei genitori abruzzesi e dei docenti precari
Primo giorno di scuola per otto milioni di studenti delle scuole statali e oltre 939mila delle scuole paritarie. L’anno scolastico che inizia è stato preceduto dalle roventi polemiche riguardanti i trasferimenti dei docenti e il concorso che ha visto un numero record di bocciati. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha rivolto attraverso Facebook gli auguri a quanti si trovano a varcare la soglia delle istituzioni scolastiche: <<Sarà un anno di sfide importanti e grandi responsabilità. Le affronteremo con molti strumenti in più rispetto al passato, per fare della scuola il vero motore del cambiamento. Uno spazio da abitare non solo durante l’orario delle lezioni. Una scuola al centro di ogni comunità, aperta alle realtà che la circondano, alle famiglie, al territorio. Una nuova scuola, insieme>>.
Il post del ministro Giannini è stato commentato, tra gli altri, da alcuni genitori del comune di Pratola Peligna, in provincia de L’Aquila, dove la situazione dopo il sisma è tutt’altro che tranquilla: sono circa settecento qui i bambini che dovrebbero andare a scuola ma che non possono farlo perché l’edificio scolastico non è agibile. E a Sulmona sono 1400 gli studenti rimasti a casa: il sindaco ha deciso di posticipare l’inizio delle lezioni alla prossima settimana sempre a causa degli edifici poco sicuri. Scrive in proposito un genitore: <<Non discutiamo la saggia decisione del sindaco, ma chiediamo con forza l’adozione dei Musp (moduli ad uso scolastico provvisori, ndr) da parte del nostro Comune, l’unico serio provvedimento che possa garantire la serenità dei bambini, delle famiglie ed evitare che si stravolgano le consuetudini di una comunità>>.
Diversi docenti lamentano inoltre ritardi nell’ambito della mobilità, che determinano disagi concernenti gli assetti familiari. Scrive in proposito una mamma sempre su Facebook: <<Sono una docente, non so ancora dove iscrivere mia figlia a scuola per via del ritardo delle assegnazioni provvisorie, perché a mia figlia non è garantito il diritto allo studio?>>.
Rispondi