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Referendum trivelle: il “ciaone” della discordia

Il referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum, ma un risultato l’ha comunque ottenuto: far capire chiaramente che tipo di persone alberghino nelle italiche istituzioni. Un nome a caso: Ernesto Carbone, deputato del Pd. Sono le 15 di domenica 17 aprile, la chiusura dei seggi è lontana, e Carbone che fa? Decide di prendere in giro gli elettori che, rispettosi (loro) delle istituzioni democratiche, si stanno recando a votare. Scrive su Twitter: <<Prima dicevano quorum. Poi il 40. Poi il 35. Adesso, per loro, l’importante è partecipare. #ciaone>>. Per tutta risposta, il grillino Alessandro Di Battista twitta: <<Da ‘Bella ciao’ a ‘ciaone’, da Berlinguer a Verdini. Solo nel passaggio da Berlusconi a Renzi questo Pd ha dimostrato coerenza>>. Il “ciaone” è anche stato esilarante protagonista del tutorial del geniale Makkox nell’ultima puntata di Gazebo, su RaiTre.

Dapprima prodiano, poi dalemiano, quindi lettiano e infine renziano, Carbone nel 2014 fu indagato per accesso abusivo al sistema informatico del Senato e per falsa testimonianza: secondo l’accusa si sarebbe autoinviato email minatorie utilizzando l’account di un’altra persona. Il deputato democratico non è solo uomo d’intelletto, sia chiaro, è anche valente sportivo: pratica da anni l’hobby dell’offesa facile sui social e del litigio in tv, dove ama accapigliarsi con Brunetta e Di Maio. Il prezzemolino del Pd è anche un instancabile seminatore di veleni: ieri sera, sempre su Twitter, Carbone se l’è presa pure con Michele Emiliano, serio e trasversalmente apprezzato presidente della Regione Puglia, reo di avere commentato positivamente l’esito del referendum. Ecco come ha risposto Carbone: <<Qualcuno può spiegare a Emiliano che il referendum non lo ha perso, ma lo ha straperso? Gli bastano i dati, o gli serve un #disegnino?>>. Che poi non si capisce l’uso dell’hashtag davanti alla parola “disegnino”. E ora a Carbone chi glielo dice che il Comitato per il Sì presenterà ricorso al Ministero dello Sviluppo Economico per bloccare comunque le concessioni estrattive, forte della normativa che prevede le proroghe solo per le concessioni vigenti e non per quelle scadute? E’ la democrazia, bellezza.

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