CALCIO D’ANGOLO – Nuova bufera su Carlo Tavecchio
Niente da fare. Carlo Tavecchio e il buon gusto sono due rette destinate a non incrociarsi mai. L’ennesima gaffe ad opera del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio prende di mira ebrei e omosessuali (le donne le aveva già abbondantemente attaccate in precedenza). I fatti: il Corriere della Sera ha pubblicato sul proprio sito internet un file audio contenente una conversazione tra Tavecchio e Soccerlife, in cui il vertice Figc dice <<Io non ho nulla contro gli ebrei, sono stato il primo a sostenerli nella mia vita: sono stato direttore di 28 filiali in Lombardia e c’erano tre filiali che andavano meglio, perché c’erano direttori ebrei>>. A questo punto l’interlocutore di Tavecchio ridacchia e aggiunge un <<però>>, a cui si aggancia Tavecchio affermando: <<E’ meglio tenerli a bada>>. In un altro stralcio del colloquio, Tavecchio definisce <<ebreaccio>> Cesare Anticoli, colpevole di aver acquistato il palazzo della Lega Nazionale Dilettanti a piazzale Flaminio.
E qui va aggiunta una doverosa postilla: Cesare Anticoli, la cui eleganza di modi è già di per sé uno schiaffo morale a Tavecchio, ha alle spalle una storia molto dolorosa. Nell’ottobre del 1943 sfuggì alla persecuzione nazista grazie alla solidarietà di un intero paese, Rocca di Cave (vicino Roma), i cui abitanti nascosero per giorni Anticoli e la sua famiglia. Nonostante questo, Anticoli finì davanti ad un plotone d’esecuzione, e si salvò per miracolo.
Non bastasse questo, Tavecchio scivola poi su un’altra buccia a proposito di un omosessuale, in riferimento al quale dice: <<Io non ho niente contro di loro, ma è meglio tenerli lontani da me>>.
Ovvie e doverose le polemiche nei confronti di Tavecchio. Naor Gilon, ambasciatore di Israele in Italia, ha commentato: <<Quale Ambasciatore d’Israele in Italia desidero ribadire che nessuno può dubitare che, come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, io possa minimamente accettare parole quali quelle pronunciate dal Presidente della Figc Carlo Tavecchio>>.
Manco a dirlo, il presidente della Figc, lungi dal fare un mea culpa, ha provato a difendersi accusando il Corriere di aver manipolato la registrazione (accuse immediatamente rintuzzate dal quotidiano) e poi se l’è presa con il mondo intero. Dicevamo che Tavecchio e il buon gusto sono due rette destinate a non incontrarsi mai, ma non per regole geometriche: è il buon gusto che cambia strada appena lo scorge all’orizzonte.
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