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“Fare musica con il cuore”: intervista a Tiziano Pellegrino, talento made in Italy

di Valeria Lentini
<<Una vita senza musica è come un corpo senz’anima>>. Questo pensiero di Cicerone si attaglia perfettamente al giovane Tiziano Pellegrino, musicista con un curriculum di tutto rispetto. Nato a Firenze 33 anni fa, Tiziano è un talento poliedrico: cantante, arrangiatore, compositore e supervisore. Suona chitarra acustica, elettrica e classica, dobro, basso, contrabbasso, banjo a 5 corde, ukulele, cuatro, armoniche, organo Hammond, piano, wurlitzer, batteria, cajón, kazoo.
Numerose le pubblicazioni musicali al suo attivo e tante anche le collaborazioni prestigiose con musicisti internazionali, tecnici del suono, registi, attori ed emittenti radiofoniche in fm. Di recente ha anche conquistato, con Giulio Wilson, il Premio Mei (Meeting degli Indipendenti) e il primo posto assoluto al Bma – Bologna Musica d’autore, evento svoltosi il 7 ottobre al Teatro Il Celebrazioni e presentato dal mitico Red Ronnie.
Che cosa si prova a vivere immersi nel meraviglioso mondo della musica? Per scoprirlo abbiamo rivolto alcune domande a Tiziano.
A quale età ti sei accorto di possedere un talento musicale così versatile? E qual è stato il primo strumento musicale a cui ti sei approcciato?
Fin da bambino, essendo figlio d’arte, mi sono trovato a giocare con strumenti musicali anziché solo giocattoli. Perciò tra chitarre, batterie e pianoforte, dovevo solo decidere con quali di questi strumenti volevo giocare… La scelta? Tutti e tre, e magari anche altri!
Essere figlio d’arte è stato più uno sprone o un limite? 
Sicuramente vedere mio padre che suonava il pianoforte e il violoncello mi ha suggestionato a tal punto da emularlo, facendomi avvicinare al mondo della musica sin da piccolo.
Hai curato l’arrangiamento di un videoclip contro la violenza sulle donne: a tuo avviso, fino a che punto la musica è in grado di veicolare messaggi sociali?
Sì, ho arrangiato e cantato un brano contro la violenza sulle donne, con l’associazione nazionale Artemisia ed il patrocinio del Comune di Firenze con l’assessore alle Pari opportunità Maria Federica Giuliani.
La musica arriva, si dice, e con ciò si intende che la musica accompagnata da un video è in grado di veicolare emozioni e far passare dei messaggi sociali che sarebbero molto più difficili da comunicare attraverso il solo uso della parola; messaggi subliminali accompagnati dalla musica che cambia al cambiare della scena… La musica arriva sempre!
Che consiglio daresti ai talenti in erba che sognano di fare della musica un mestiere?
Innanzitutto dico che è dura, perché niente vi è a favore se non voi stessi, e la vostra scorza, perciò bisogna rinunciare a molte cose e insistere affinché il vostro sogno diventi realtà!
Qual è la tua prossima sfida artistica? 
La mia prossima sfida artistica è di continuare a essere così come sono, sperando che niente e nessuno mi guidi ad un cambiamento verso la direzione della finzione e dell’ipocrisia. Desidero continuare a fare sempre musica con il cuore.
Il tuo brano del cuore? 
Il mio brano del cuore vive ancora dentro di me, un giorno forse uscirà. E se lo farà, spero che guidi questo mondo verso una destinazione pacifica e decisamente dettata dall’amore e non dall’odio come invece spesso abbiamo modo di vedere.

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