Turismo sostenibile e Unione Europea: convegno al Senato
Utilizzare nel modo più proficuo possibile gli strumenti che l’Unione Europea mette a disposizione per incrementare il turismo Made in Italy. Questo l’obiettivo del convegno dal titolo Turismo sostenibile – un asset per lo sviluppo dei territori, che si svolgerà a Roma, presso la sala di Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, il 25 maggio. Dalle 10 alle 13 si alterneranno autorevoli relatori allo scopo di riflettere sulla sfida a cui l’Italia è chiamata per essere competitiva in un settore del tutto strategico per il Sistema Paese, obiettivo che non può prescindere da un corretto utilizzo dei nuovi Fondi Sie 2014-2020. Il tutto senza perdere di vista sostenibilità e territorio. Al convegno interverranno Maria Spilabotte (vicepresidente Commissione Lavoro Senato della Repubblica Italiana); Andrea Marcucci (presidente Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali Senato della Repubblica); Roberto Turi (esperto di monitoraggio dei fondi europei e analista di politiche pubbliche); Marco Pini (esperto di mercato del lavoro e analista di politiche pubbliche); Annamaria Arcese (esperta di tecnologia dei sistemi nel settore turistico); Vincenzo Ceniti (segretario Generale Unionturismo); Emilia Vitullo (vice Presidente nazionale Unionturismo); Carlo Romito (presidente nazionale Solidus); Alessandro Bernardi (vicepresidente Abi Professional); Manuel Libertucci (presidente Ada Lazio).
L’Italia si colloca al quinto posto nel mondo per gli arrivi e al settimo per gli introiti e registra un contributo diretto del settore turistico al Pil di 68,8 miliardi di euro, pari al 4,2% sul totale e ogni scalino della graduatoria vale milioni e milioni di euro. Standard elevati che vanno mantenuti, e per farlo occorre rafforzare e perfezionare la gestione della ricettività e la capacità di intercettare risorse, affinando sempre più il processo di marketing territoriale e progettazione in rete. Il Bel Paese non può permettersi di restare indietro in una partita simile, e un virtuoso utilizzo dei fondi europei può e deve essere un elemento determinante.
Rispondi