Bambini e alimentazione: al bando gli zuccheri aggiunti
Che l’alimentazione dei bambini vada curata in maniera particolare è cosa ormai assodata. Tuttavia persistono trappole in cui sovente i genitori tendono a cascare, complice il martellamento pubblicitario che ogni giorno propina merendine, bevande e snack di vario genere. Per chiarire ulteriormente la situazione si è scomodata pure l’American Heart Association, l’associazione americana dei Cardiologi, secondo cui i bambini sotto i due anni non dovrebbero assumere cibi e bevande con zuccheri aggiunti. Inoltre, nella fascia compresa fra i 2 e i 18 anni, non bisognerebbe superare i 25 grammi al giorno di zucchero, cioè non più di sei cucchiaini da tè scarsi.
Infatti una dieta che abbonda in cibi e bevande di questo tipo aumenta il rischio di insorgenza di obesità e patologie ad essa correlate con fegato grasso, malattie cardiache, pressione alta e diabete.
Il dott. Giuseppe Morino, responsabile dell’Unità di Educazione Alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, commenta: <<Sono raccomandazioni di cui tutte le famiglie dovrebbero tenere conto. E’ consigliabile che tutti i bambini sopra i 2 anni, anche quelli magri che non hanno problemi di sovrappeso, abbiano un’alimentazione variata, in cui lo zucchero aggiunto è scarso, perché il rischio di sviluppare malattie come il diabete o la steatosi epatica esistono anche per i bimbi non grassi>>.
Attenzione quindi alle bevande zuccherate, come camomille, tè o tisane, a quelle gassate e ai cucchiaini di zucchero aggiunti nel latte. Attenzione anche ai succhi di frutta, molto amati dai bambini ma non troppo adatti perché, non essendo ricchi di fibre, aumentano i valori della glicemia.
<<Bisogna stare attenti alle bevande zuccherate – conclude Morino – consumarle con molta moderazione, ed evitarle completamente nei primi due anni di vita>>.
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