Addio a Giorgio Albertazzi, il “perdente di successo”
Se n’è andato uno dei protagonisti assoluti del teatro e della cultura: Giorgio Albertazzi è morto a 92 anni in Toscana, nella casa di Pia De’ Tolomei, la sua ultima moglie. Albertazzi è stato uno dei primi divi televisivi ma soprattutto uno straordinario interprete teatrale.
Nato a Fiesole, aveva imparato a recitare accanto a mostri sacri del calibro di Renzo Ricci e Memo Benassi. Il successo non lo ha mai abbandonato da quando, nel 1949, ha recitato in Troilo e Cressida di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino. Albertazzi era anche uno scrittore: aveva pubblicato Un perdente di successo, Lezione. Storie del teatro in Italia e Ragazzi terribili.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l’attore tramite una nota diffusa dall’ufficio stampa del Quirinale.<<Con Giorgio Albertazzi – si legge nella nota – scompare uno dei massimi interpreti del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Attore versatile e innovativo, ha saputo unire nella sua lunga carriera tradizione e modernità. Le sue interpretazioni dei grandi classici restano una pietra miliare nella storia dello spettacolo. Albertazzi, che ha dedicato al teatro l’intera esistenza, è stato punto di riferimento e maestro per generazioni di attori e registi>>.
Sui social è unanime il cordoglio per la scomparsa. Ignazio Marino scrive: <<Addio al maestro Albertazzi. Non ha mai smesso di lavorare per portare più cultura a Roma. Un privilegio averlo conosciuto>>. E l’account Twitter del Teatro della Pergola di Firenze lo ricorda così: <<Salutiamo Giorgio Albertazzi che fece da noi cose grandi e riaprì il teatro dopo l’alluvione del 1966. Sarà per sempre il grande Adriano>>.
Giorgio Albertazzi ha mantenuto per tutta la vita una grande gentilezza d’animo, caratteristica che accomuna i grandi. E noi lo vogliamo ricordare con una sua frase: <<In fondo, se la vita fosse eterna, sarebbe noioso>>.
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