Conferenza stampa di fine anno: duello a fil di spada tra Enzo Iacopino e Matteo Renzi

La conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Matteo Renzi si è svolta ieri come tutti si aspettavano: immancabili le slide, con la novità dei gufi disegnati, e i toni a metà tra ottimismo e superbia. Al netto di tutto questo, merita di essere segnalato il duello consumatosi tra il premier e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino.
I fatti: Iacopino ha chiesto a Renzi di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti. Per tutta risposta, il presidente del consiglio si è limitato a dire di essere a favore dell’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti.
Durante il suo intervento nella nuova aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, Iacopino ha detto: <<Tre parole, per cominciare: schiavitù, barbarie, ridicolo. La schiavitù non è solo quella, che c’è, di quanti arrivano nel nostro Paese sperando in una vita migliore, e vengono sfruttati nelle campagne del Sud o nelle pianure del Nord. Quella, almeno a volte, viene punita: la legge la prevede come reato. Ma c’è una schiavitù che non solo è tollerata, è perfino codificata in contratti: 4.920 euro lordi l’anno. Questo è quello che vale il lavoro giornalistico nel civile Nord-Est. Al Sud è anche peggio: un euro per articolo quando, e se, viene corrisposto. (…) Non debbono esserci denari pubblici per gli editori che non documentino di pagare dignitosamente i giornalisti>>.
Laconica la risposta di Renzi: <<Fosse per me, abolirei l’Ordine dei Giornalisti domani mattina>>.
In un’intervista rilasciata all’Huffington Post, il presidente dell’Odg ha commentato: <<Intanto mi aspettavo che Renzi dicesse che lo sfruttamento dei giornalisti è una vergogna e che appunto si tratta di sfruttamento. E speravo che il governo estendesse la norma del caporalato a tutti i lavori. Pensavo fosse una cosa di buonsenso invece, siccome andiamo verso la campagna elettorale, a Renzi conviene andare d’accordo più con gli editori che con i cittadini>>.
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