
La bellezza di Maria Santissima ci salverà. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, con il suo eloquio adamantino e diretto, nel corso della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione. Una ricorrenza universale, che quest’anno ha coinciso con la seconda Domenica di Avvento. Una bellezza tripartita, quella della Vergine Maria: come figlia, sposa e madre. <<Prima di tutto – ha esordito il Santo Padre – guardiamo all’Immacolata come figlia. Della sua infanzia i Testi sacri non parlano. Il Vangelo ce la presenta invece, al suo ingresso sulla scena della storia, come una giovane ragazza ricca di fede, umile e semplice. È la “vergine” (cfr Lc 1,27), nel cui sguardo si riflette l’amore del Padre e nel cui Cuore puro la gratuità e la riconoscenza sono il colore e il profumo della santità. Qui la Madonna ci appare bella come un fiore cresciuto inosservato e finalmente pronto a sbocciare nel dono di sé. Perché la vita di Maria è un continuo dono di sé>>.
La Chiesa è donna. La bellezza di Maria si incardina poi nel suo essere sposa, come ha continuato Bergoglio: <<Questo lo dice il Concilio: Dio ha scelto Maria, ha scelto una donna come compagna per il suo progetto di salvezza. Non c’è salvezza senza la donna perché anche la Chiesa è donna. E Lei risponde “sì” dicendo: «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38). “Serva” non nel senso di “asservita” e “umiliata”, ma di persona “fidata”, “stimata”, a cui il Signore affida i tesori più cari e le missioni più importanti. La sua bellezza allora, poliedrica come quella di un diamante, rivela una faccia nuova: quella della fedeltà, della lealtà e della premura che caratterizzano l’amore reciproco degli sposi>>.

Maria, madre di tutti. Papa Francesco ha infine precisato:<<Qual è questa terza dimensione della bellezza di Maria? Quella di madre. È il modo più comune in cui la raffiguriamo: con in braccio il Bambino Gesù, oppure nel presepe, chinata sul Figlio di Dio che giace nella mangiatoia (cfr Lc 2,7). Sempre presente accanto a suo Figlio in tutte le circostanze della vita: vicina nella cura e nascosta nell’umiltà; come a Cana, dove intercede per gli sposi (cfr Gv 2,3-5), o a Cafarnao, dove è lodata per il suo ascolto della Parola di Dio (cfr Lc 11,27-28) o infine ai piedi della croce – la mamma di un condannato –, dove Gesù stesso ce la consegna come madre (cfr Gv 19,25-27). Qui l’Immacolata è bella nella sua fecondità, cioè nel suo saper morire per dare la vita, nel suo dimenticare sé stessa per prendersi cura di chi, piccolo e indifeso, si stringe a Lei>>.
La bellezza di Maria, accessibile a tutti. Una bellezza, quella della Vergine Maria, accessibile a chiunque: un dono prezioso che ciascuno di noi riceve al momento del Battesimo e che va coltivato attraverso gesti semplici ma potenti, ogni giorno. Maria non è lontana, ha sottolineato il Papa: <<L’Immacolata non è un mito, una dottrina astratta o un ideale impossibile: è la proposta di un progetto bello e concreto, il modello pienamente realizzato della nostra umanità, attraverso cui, per grazia di Dio, possiamo tutti contribuire a cambiare in meglio il nostro mondo. Fratelli e sorelle, oggi noi guardiamo a Maria Immacolata, e le chiediamo che il suo cuore pieno d’amore ci conquisti, che ci converta e che faccia di noi una comunità in cui la figliolanza, la sponsalità e la maternità siano regola e criterio di vita: in cui le famiglie si riuniscono, gli sposi condividono ogni cosa, i padri e le madri sono presenti in carne e ossa vicino ai loro figli e i figli si prendono cura dei genitori>>. Una bellezza che salva e ingentilisce il cuore di tutti e, per contagio positivo, il mondo attorno. Una bellezza potente, a patto di comprendere che il vero potere risiede appunto nella gentilezza. E nel mettersi a servizio delle sorelle e dei fratelli in difficoltà, con entusiasmo e discrezione.
