1999-2024: un percorso costellato di storie, sorrisi e buone pratiche. E concreto supporto alla genitorialità, con empatia e competenza. Nati per Leggere, il programma nazionale a supporto della lettura in età precoce e in famiglia, festeggia quest’anno i suoi primi, splendidi 25 anni e lo fa rilanciando e mettendo in cantiere nuovi luminosi obiettivi. Forte anche di una capillare rete di volontari sul territorio. Dal 18 al 24 novembre si è svolta, da un capo all’altro della penisola, la Settimana Nazionale NpL: tantissimi gli incontri di lettura che hanno coinvolto i bambini e le loro famiglie, in un coloratissimo vortice, ricco di semi piantati e in grado di dare frutti anche a lungo termine.
I volontari, custodi di buone pratiche. Nati per Leggere è un programma dal grande impatto educativo e sociale: i volontari NpL diffondono le buone pratiche da coltivare in ambito familiare, e lo fanno proponendo un modello di lettura di relazione semplice, che si contrappone al tradizionale modello di lettura performativa. La lettura di relazione, nella sua potente semplicità, si pone come dialogica, facilitando una forte interazione tra adulto e bambino, per stimolare le capacità relazionali, emotive e cognitive dei bambini. Nella lettura di relazione chi ascolta è più importante di chi legge, lo scopo della lettura è l’interazione con i bambini. Il libro quindi come prezioso strumento, ma non protagonista.

La rigorosa formazione. Nati per Leggere (a cui lo scrittore Bruno Tognolini ha dedicato una filastrocca ad hoc) si rivolge alla fascia d’età da 0 a 6 anni e l’interazione con i bambini richiede preparazione ed estrema delicatezza. In questo ambito non si improvvisa. I volontari e gli operatori devono avere frequentato con successo i corsi di formazione erogati dal Centro per la Salute del Bambino. Lo scopo dei corsi è di garantire la qualità e l’uniformità dell’operato dei partecipanti alla rete interdisciplinare NpL su tutto il territorio nazionale. Al termine dei corsi viene rilasciato un attestato di partecipazione che abilita ad operare sul territorio nell’ambito del Programma NpL.

L’ambiente familiare di apprendimento. L’attività di Nati per Leggere ruota attorno alla famiglia, nucleo prezioso da sostenere e accompagnare nel percorso educativo dei piccoli. L’importanza del supporto alla genitorialità è stata evidenziata da Giorgio Tamburlini (“padre” di Nati per Leggere e autore del libro I bambini in testa. Prendersi cura dell’infanzia a partire dalle famiglie) nel corso di un convegno svoltosi a Palermo, nella sede dell’Assemblea Regionale Siciliana:<<L’ambiente familiare è particolarmente importante. Non a caso viene chiamato ambiente familiare di apprendimento, perché nonostante non lo sia esplicitamente – i servizi educativi sono altro – però di fatto il bambino apprende in questo ambiente più di quanto apprenda in altri ambienti specificamente dedicati. In questo contesto avviene quello che noi chiamiamo apprendimento implicito, cioè il bambino, soprattutto nei primissimi mesi e anni, apprende moltissimo da quello che accade intorno a lui, dal modo in cui le persone, gli adulti di riferimento, si relazionano; dai rapporti, da quello che vede intorno, dagli oggetti e dalle routine di casa: tutto questo insegna di fatto al cervello del bambino in formazione più di quanto qualsiasi nido, anche il migliore, possa fare>>.

Seminare buone pratiche. L’attenzione alle prime fasi di sviluppo del bambino ha una grande rilevanza, da tempo sostenuta anche a livello internazionale: non a caso nel 2018, a Ginevra, è stato presentato il Nurturing Care Framework for Early Child Development, un documento orientato a fornire una panoramica su tutte le azioni volte a favorire lo sviluppo del bambino, con particolare riguardo alla fase che va dalla gravidanza fino al terzo anno di vita. Gli interlocutori privilegiati di NpL sono le mamme e i papà e in generale gli adulti di riferimento del bambino. Le attività di NpL privilegiano luoghi come biblioteche, consultori familiari, studi pediatrici, scuole e tutti quei posti in cui sia possibile raggiungere le famiglie. Gli studi scientifici evidenziano l’importanza dell’esposizione del bambino alla lettura precoce anche in fase prenatale: negli ultimi tre mesi di gravidanza, infatti, si sviluppa l’udito; in questo periodo è consigliabile cominciare a leggere delle storie brevi, delle filastrocche e delle ninne nanne ai nascituri.
I volontari sono pronti, in alcuni casi, a varcare la soglia degli istituti di reclusione, per consentire anche ai genitori che si trovano in stato di detenzione di trascorrere un tempo di qualità con i propri figli, aprendosi alla buona pratica della lettura condivisa in famiglia. Questo è quanto avvenuto in provincia di Enna, a Piazza Armerina, grazie all’intuizione della referente locale NpL Giusi Lobello. Un libro, piccolo o grande che sia, può cambiare la traiettoria di vita di un bambino e di un’intera famiglia, rafforzando i legami e aprendo nuovi scenari e nuove prospettive. Parole e immagini a formare un volano per inedite opportunità, per nuovi percorsi di vita. Come recita la frase che riassume la mission di Nati per Leggere: <<Se cambiamo l’inizio della storia, cambiamo tutta la storia>>.
