L’affetto, la fedeltà, la resilienza. Una petizione per ricordare Max, l’amatissimo cane simbolo di Taranto

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Secondo la scrittrice Agnes Sligh Turnbull, <<La vita dei cani è troppo breve. Questa è davvero la loro unica colpa>>. Quella tra il cane Max e gli abitanti di Taranto è una storia d’amore durata solo una decina di anni – pochi dal punto di vista umano – ma intensa al punto da andare ben oltre la morte e celebrare la vita oltre la vita, l’amore oltre l’amore. Max, lo splendido meticcio assurto a simbolo della città pugliese, è morto il 2 settembre a causa di una grave insufficienza renale ed epatica, e ora i tanti che negli anni si sono presi cura di lui hanno lanciato una petizione per chiedere all’amministrazione comunale tarantina di realizzare una statua in bronzo, con un duplice scopo: rendere omaggio a Max e promuovere la felice convivenza  tra uomini e animali.

Max, mascotte della comunità. Max aveva scelto Taranto come luogo di vita, rifugio amorevole, oasi felice, diventando di fatto un membro della comunità locale. La sua non è stata una vita rose e fiori, come si può ben immaginare: essere un cane libero ti espone all’amore delle persone perbene ma anche agli attacchi degli stupidi. Nel 2020, in seguito ad una segnalazione all’Asl, aveva  pure subìto l’oltraggio dell’accalappiamento: in quell’occasione ci fu una sollevazione popolare e il sindaco Rinaldo Melucci firmò subito un’ordinanza di liberazione e andò personalmente al canile per far tornare il povero Max tra gli abitanti. Nonostante le disavventure, Max non ha mai perso la grande fiducia nelle persone, manifestando il suo affetto con dolce tenacia. L’autore della petizione, Raffaele Rotaro, scrive: <<Cari cittadini di Taranto, ci rivolgiamo a voi con il cuore in mano per proporre la creazione di una statua in memoria di Max, il nostro amato cane meticcio che, per oltre dieci anni, è stato un simbolo di affetto, fedeltà e resilienza nella nostra città. Max non era solo un cane: era un membro della nostra comunità. Con il suo spirito libero e la sua presenza costante nelle strade di Taranto, ha conquistato il cuore di tutti noi. Molti lo consideravano un amico, un compagno e una figura di riferimento, sempre pronto ad accogliere chiunque con il suo sguardo dolce e il suo affetto incondizionato. La sua storia è diventata un simbolo di quello che rappresenta il legame tra uomo e animale, un legame che va oltre le parole, fatto di gesti semplici ma profondi. Max ha dimostrato che l’amore non conosce barriere e ha unito persone di tutte le età e provenienze>>.

Una statua, simbolo di amore perenne. <<Proponiamo  –  prosegue Rotaro – di erigere una statua in un luogo significativo della nostra città, per onorare la memoria di Max e quello che ha rappresentato per tutti noi. Una statua che sia un simbolo di amore, di empatia e di rispetto per gli animali, valori che Max ha incarnato ogni giorno della sua vita. Questa iniziativa non vuole solo ricordare Max, ma anche promuovere la consapevolezza sull’importanza di prendersi cura degli animali, che arricchiscono le nostre vite con la loro presenza e ci insegnano ogni giorno il valore della fedeltà e dell’amore senza condizioni. Chiediamo all’amministrazione comunale di Taranto di supportare questa iniziativa, individuando un luogo adatto per la collocazione della statua e di coinvolgere la cittadinanza nel processo di creazione, affinché tutti noi possiamo contribuire a questo gesto di riconoscimento. Invitiamo tutti coloro che hanno conosciuto e amato Max, così come chiunque riconosca l’importanza di onorare il legame speciale tra uomo e animale, a firmare questa petizione. Insieme possiamo fare in modo che Max continui a vivere nei cuori di tutti noi, e che la sua memoria diventi un simbolo eterno di ciò che di più bello rappresenta la nostra comunità>>.

Max non si aggirerà mai più per le vie di Taranto, non si concederà più un bel bagno nel mare pugliese, non si godrà le carezze di adulti e bambini. Non lo farà fisicamente, almeno. Ci piace pensare che questo splendido cagnolone continuerà ad essere presente in altre forme  nella sua Taranto: sarà nella brezza del mattino, nel profumo del caffè proveniente dai bar, nel primo raggio di sole, nelle onde vivaci del mare. Lui sarà tutte queste cose, con lo sguardo pieno d’amore, rivolto  alle tante “mamme” e “papà” che in questi anni gli hanno voluto bene, lo hanno difeso, curato, amato. Come una grande famiglia.

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