Viaggio a Godrano, sulle tracce di don Pino Puglisi e della sua pedagogia dell’ascolto (e del perdono)

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Padre Pino Puglisi: tre P che molto hanno significato, e tanto ancora continuano a significare, per l’Italia intera e in particolar modo per la provincia di Palermo. Non a caso “Museo 3 P” è il nome conferito ad un luogo speciale che raduna in modo certosino e amorevole le tracce del passaggio terreno di don Pino: un piccolo museo annesso alla Chiesa dedicata a Maria Santissima Immacolata. Siamo a Godrano, piccolo comune di 1.067 anime, situato in provincia di Palermo. Proprio qui Padre Pino Puglisi inizia la sua esperienza come parroco; nella bella e piccola chiesa che ancora parla di lui, questo sacerdote ha cominciato a seminare amore e perdono in una località, Godrano appunto, già ferita da faide sanguinose di matrice mafiosa a partire dagli anni Sessanta.

<<Il perdono è un grande dono. Faremo di Godrano una piccola città del Padre Nostro attraverso un assedio di amore>>. Queste le parole pronunciate da don Pino al suo insediamento da parroco all’interno di questa piccola comunità: resterà qui dal 1970 al 1978, lasciando una traccia indelebile nei cuori degli abitanti e avviando un importante percorso di riconciliazione. A Godrano don Pino organizza cenacoli dedicati al Vangelo, ospitati (dapprima con riluttanza, poi con sempre maggiore fervore) dalle famiglie del posto. Ecco allora i primi segni tangibili dell’opera del Signore: famiglie dolorosamente divise dalle faide, dal sangue, dal dolore, intraprendono infine la via del perdono. Una via faticosa ma dotata di straordinaria forza liberatrice. La stessa forza liberatrice che avvolge i bambini e i ragazzi del paese, che don Pino accompagna in un percorso inedito fatto di gioco, studio, umanità… e contatto stretto con la natura. Padre Puglisi arriva a portare questi giovanissimi a Selinunte, a casa del fratello Gaetano e della cognata: qui molti di loro vedono per la prima volta il mare e imparano a condividere gli spazi e la vita; viene infatti predisposto un prezioso insieme di regole orientate alla cura della casa attraverso piccoli gesti quotidiani. Si fa così spazio quello che diventerà il motto che fa bella mostra di sé all’ingresso del Museo: <<Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto>>. Quella portata avanti da questo luminoso uomo di Dio è una sorta di pedagogia dell’ascolto intrisa di perdono e di amore, insomma: il perdono è un atto d’amore anzitutto verso se stessi, attraverso di esso ci si libera dalle catene dell’odio e del rancore.

Il Museo 3 P consente di esplorare le tappe del sacerdozio di don Pino: l’importanza dell’impegno concreto contro ogni logica mafiosa, testimoniato dalla frase che accoglie i visitatori: <<Non ho paura delle parole dei violenti ma del silenzio degli onesti>>. Cruciali, poi, le linee pastorali di questo “uomo del buon esempio”: dialogo interreligioso, cultura, promozione umana, religiosità popolare, nuovo rapporto con la politica, natura, evangelizzazione. La pastorale di padre Puglisi, infatti, si incardinava nella vita e nei progetti della Chiesa locale; la religione inizia con lui ad essere vissuta in modo nuovo, come segno e scuola di comunione. Su uno dei cartelli esposti al Museo 3 P appare una luminosa foto di padre Puglisi sorridente, con la mano protesa verso il prossimo; poco sotto, le parole di commiato degli abitanti del piccolo comune siciliano: <<La comunità di Godrano, che è stata e sarà sempre la tua comunità, vuole esprimerti il suo grazie e la certezza di portarti sempre vivo nel cuore>>.

A fine anni Settanta, conclusa l’intensa esperienza di Godrano, padre Pino Puglisi va a Brancaccio: anche qui inizia la sua instancabile opera a favore della gioventù e della liberazione del tessuto sociale dai tentacoli velenosi della mafia. Quella stessa mafia che il 15 settembre 1993 (proprio nel giorno del suo compleanno) gli toglierà la vita con un vile assassinio. Questo luminoso uomo di Dio, però, ha continuato ad essere guida sicura per chi lo ha conosciuto e anche per chi nel 1993 non era ancora nato: sulle orme di don Puglisi, infatti, tanti progetti educativi sono sorti, confermando le parole di Papa Francesco: <<Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto, li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto>>. Il giorno del suo assassinio, padre Pino Puglisi è morto sulla terra ma è nato al Cielo: da lì, ne siamo certi, continua instancabile a sorridere. E a infondere coraggio.

<<Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto, li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto>>. (Papa Francesco)

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