Nel considerare a posteriori la vita di Silvio Berlusconi, morto alle 9.30 di oggi all’Ospedale San Raffaele, almeno un paio di cose vanno ricordate: due leggi fondamentali per il nostro ordinamento – quella contro lo stalking (L. 38/2009) e quella contro il fumo nei luoghi pubblici (L. 3/2003, art.51 ) – sono state emanate sotto governi guidati dal Cavaliere. Una premessa indefettibile, questa: mentre tanti vivacchiavano all’ombra di un’arte oratoria priva di qualsivoglia concretezza, Silvio Berlusconi ha inaugurato l’era del pragmatismo. Anche attirandosi antipatie, odi, vere e proprie guerre personali.
Con la morte di Silvio Berlusconi si chiude un’era sotto un duplice profilo: quello -ça va sans dire – della politica ma anche e soprattutto quello della televisione e, quindi, della comunicazione. In principio fu Fininvest, sinonimo di vera e propria rivoluzione televisiva, ma anche di coraggio e temerarietà. Era la fine degli anni Settanta quando un giovane imprenditore lombardo inventò la tv che non c’era, spezzando il monopolio Rai e chiamando attorno a sé, tra gli altri, uno dei volti simbolo della televisione di Stato: Mike Bongiorno. Era invece il 1992 quando il medesimo imprenditore milanese diede vita al TG5 (Enrico Mentana a dirigerlo) con l’intento dichiarato di competere con lo storico telegiornale della rete ammiraglia di casa Rai: scommessa che pareva persa in partenza, invece fu l’inizio di una seconda rivoluzione. Intanto l’ufficio stampa di Mediaset rende noto che non sarà allestita alcuna camera ardente per Silvio Berlusconi negli studi televisivi di Cologno Monzese: decisione, questa, ascrivibile pare a questioni di ordine pubblico.
Silvio Berlusconi e le donne. Al netto di tutto, ma proprio tutto (capitolo potenzialmente esplosivo, lo sappiamo), restano due ex mogli: la prima, Carla Elvira Dall’Oglio, lo rende padre di Marina e Pier Silvio. Con la seconda moglie, Veronica Lario, mette al mondo Barbara, Eleonora e Luigi: figli, questi ultimi, cresciuti da mamma Veronica nella quiete bucolica di Macherio (memorabili le parodie de “La Tv delle Ragazze”, con una strepitosa Sabina Guzzanti nei panni di Veronica Lario) e mandati a studiare in una scuola steineriana.
Silvio Berlusconi e il calcio. Per decenni, dire Milan o Berlusconi era la medesima cosa: la gestione berlusconiana è iniziata il 20 febbraio 1986 e si è conclusa il 13 aprile 2017, data di cessione del club rossonero. In mezzo, tra le altre cose, otto scudetti e cinque Champions League. E fuoriclasse di tutto rispetto: da Ruud Gullit a Marcel van Basten, da Andrij Ševčenko a Kakà.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affidato a un videomessaggio il ricordo del leader di Forza Italia: <<Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente. Era un uomo che non ha mai avuto paura di difendere le sue convinzioni: e sono stati esattamente quel coraggio, quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia. A consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, nel mondo dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato a non farsi imporre dei limiti, ha imparato a non darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso, molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che ci eravamo dati>>.
La Santa Sede ha inviato un telegramma di cordoglio alla figlia Marina: <<Papa Francesco, informato del decesso dell’amato padre, senatore Silvio Berlusconi, desidera porgere a lei e ai familiari la sua vicinanza, assicurando sentita partecipazione al lutto per la perdita di un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica>>. Il telegramma, che porta la firma del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, si conclude con queste parole: <<Sua Santità invoca dal signore la pace eterna per lui e la consolazione del cuore per quanti ne piangono la dipartita. Mi unisco al cordoglio con un fervido ricordo nella preghiera>>.
Nel ricordo di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, i tratti caratteristici di Silvio Berlusconi: <<Un imprenditore che lascia nella storia italiana un segno profondo e duraturo. La tenacia visionaria con cui riuscì ad affermare il proprio gruppo televisivo e multimediale, lo ha reso meritoriamente un protagonista della vita italiana. Ha fatto dell’innovazione il proprio tratto distintivo dando voce a profondi cambiamenti del costume e delle passioni degli italiani. Con il suo impegno in politica, nel 1994 scompaginò gli equilibri precedenti interpretando la voglia di cambiamento nel Paese. Confindustria esprime il cordoglio più profondo ai suoi familiari, a tutti coloro che operano nelle imprese di famiglia e alla vasta comunità di italiani per cui ha continuato ad essere un punto di riferimento. Con la sua capacità di leadership, il suo carisma e il suo entusiasmo lascia un’eredità che continuerà a segnare anche il futuro del paese>>. Tu chiamalo, se vuoi, pragmatismo.
