“Salviamo il bosco spontaneo di via Grigna”: l’appello accorato dei cittadini di Monza a tutela della natura

Il polmone verde che rischia di essere raso al suolo

La natura, si sa, possiede una sua insondabile saggezza: un esempio classico sono i fiori che nascono chissà come dal cemento, piccole oasi di speranza contro ogni speranza. A Monza, negli anni, si è verificato un miracolo simile: zitto zitto, un bosco naturale è cresciuto in un’area demaniale, dando vita a un prezioso polmone verde nel cuore della città brianzola. Siccome l’uomo è per sua natura portato a rovinare, in nome del profitto, quanto di bello esiste, ecco spuntare inesorabile il mostro a tre teste che da qualche tempo toglie il sonno ai cittadini monzesi: un mega progetto per costituire un campus universitario proprio dove ora sorge il bosco naturale, dono inaspettato e salvifico della natura, che rischia di essere raso al suolo per fare posto a 57mila metri cubi di cemento armato. Sì, avete letto bene.

I cittadini non sono rimasti a guardare e hanno avviato una petizione online per chiedere che il progetto venga attuato, sì, ma altrove. E indicando minuziosamente i siti alternativi che potrebbero ospitare in maniera più che idonea il campus universitario oggetto del contendere. Ha così preso forma un Comitato che raduna numerose realtà associative monzesi che, documenti alla mano, ha presentato parere negativo in Consiglio comunale. <<Con la delibera n. 5 del 6 febbraio 2025 – scrive il Comitato – la maggioranza di centro sinistra in Consiglio comunale di Monza ha adottato una variante al Piano di Governo del territorio (PGT – il PRG di una volta) che, stando agli azzonamenti indicati nella documentazione poi pubblicata per le osservazioni, provocherebbe il taglio di un bosco di circa 25.000 mq cresciuto spontaneamente alle spalle della sede della Provincia di Monza e Brianza, al Polo istituzionale di via Grigna, a nord ovest della Città. Per fare che cosa? Uno studentato, con i suoi annessi e connessi, per circa 57.000 metri cubi di cemento armato>>. 

Le alternative al piano scellerato esistono, eccome. E il Comitato le elenca punto per punto: <<Come Coordinamento di comitati e associazioni di Monza abbiamo presentato, prima dell’adozione della Variante in Consiglio comunale, un parere negativo e poi una serie di osservazioni che, in estrema sintesi, chiedono di realizzare altrove lo studentato, sulle aree dismesse di proprietà pubblica come la ex Fossati e Lamperti o sulle aree del vecchio Ospedale Umberto 1°, entrambe a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Monza centro; di non tagliare il bosco o, nel caso si volesse comunque rovinosamente procedere, di prevedere ampie compensazioni (da 2 a 5 volte l’area del bosco, come prevede la norma) da reperire comunque nelle adiacenze di quella zona; che venga organizzata dal Comune un’assemblea pubblica su tale variante urbanistica, così come formalmente richiesta da due mesi dalla Consulta dei quartieri di San Biagio – Cazzaniga senza aver ricevuto ad oggi (22/05/2025) alcuna risposta. Inutile sbandierare la partecipazione dei cittadini se poi non ci si degna neppure di ascoltarli>>.

Le risposte istituzionali tardano ad arrivare, nonostante il Comitato di coordinamento che ha promosso la petizione sia decisamente ampio: Circolo Legambiente Alexander Langer Monza – CCR: Gruppo Ambiente e territorioComitato Aria Pulita MonzaComitato via BlandoriaComitato per il Parco A. CedernaComitato “La Villa Reale è anche mia”Comitato Gallarana – Comitato quartiere Sant’Albino – Comitato saicosavorremmoincomune (Quartiere San Donato) – Comitato via Boito Monteverdi – Comitato Ospedale Umberto 1° – Comitato Triante – Comitato Pro Buon Pastore – Comitato salvaguardia Buon Pastore – Comitato Bastacemento – Presidio ex Macello – Comitato San Fruttuoso Bene Comune – Osservatorio antimafie di MB Peppino Impastato.

La lotta dei cittadini monzesi va sostenuta. Gli alberi non possono parlare, noi sì. La vita di ciascuno di noi è legata anche agli alberi, in maniera profonda e inscindibile. Come diceva Ermanno Olmi:<<Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra>>.

      

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