L’arte di strada come via preziosa per costruire legami e rinvigorire il senso di comunità. Il 30 novembre e il 1° dicembre Roma ha ospitato la prima edizione di Torbeleria, festival che ha trasformato la piazza di Largo Mengaroni, cuore del quartiere Tor Bella Monaca, in un palcoscenico a cielo aperto. Questo evento, promosso da Roma Capitale – Gabinetto del Sindaco, Ufficio di scopo Giubileo delle persone e Partecipazione (e realizzato dall’associazione Cubo Libro in sinergia con le realtà locali aderenti al Patto di Largo Mengaroni e il Kollatino Underground), raduna in sè molti semi fecondi, in grado di dare frutti nel presente ma anche nel futuro: spirito ecologista, attenzione per l’ambiente, amore per le arti di strada, cura del proprio quartiere. Con un filo rosso: la granitica convinzione che il potenziale di cura, bellezza e meraviglia può trasformare anche il più arido dei contesti.
Interamente gratuito e organizzato nel rispetto dell’ambiente, il festival ha offerto a grandi e piccini la possibilità di assistere a spettacoli circensi e partecipare a laboratori creativi, con attività pensate per coinvolgere tutte le generazioni, rafforzando i legami comunitari e dimostrando che l’arte può servire per superare, giocando, le barriere sociali e culturali. Tanti i protagonisti della manifestazione: il duo Creme & Brulè, Donatella Morabito, Alessia Muntoni, Nicola Danesi de Luca, la Compagnia delle Bollicine. Torbeleria è un progetto di comunità e sostenibilità che si inserisce a pieno titolo nel percorso di rigenerazione culturale e sociale, grazie alla comunità del Patto di Collaborazione di Largo Mengaroni. Le attività proposte non si limitano al divertimento ma mirano a consolidare il legame tra le associazioni, le scuole, e i cittadini del quartiere, con l’obiettivo di rendere la piazza un centro stabile per l’arte di strada e la creatività giovanile.
La piazza del quartiere come luogo in cui ritrovarsi, riconoscersi, tornare a sentirsi parte di un tutto. Fare comunità, tutti insieme, anche attraverso la condivisione della spensieratezza. Come sosteneva Rudolf Steiner: <<Una vita sociale sana si trova soltanto quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso, e quando nella comunità intera le virtù di ognuno vivono>>.
