In un periodo storico connotato da gravissime tensioni internazionali, che si sommano ai problemi che ciascuno di noi ha, la tentazione di abbandonarsi allo sconforto e al pessimismo è dietro l’angolo, pronta a fare capolino a ogni piè sospinto. Ebbene, la buona notizia è che per i credenti (quelli veri, non di facciata) un grande conforto è costituito dalle luminose figure dei santi, la cui ricorrenza – Ognissanti, appunto – rischia di essere offuscata dalla profana Halloween. Proprio i santi, però, ci vengono in soccorso per affrontare con sereno coraggio la vita e le difficoltà quotidiane. Possiamo comprendere la natura meravigliosamente normale dei santi grazie alle parole pronunciate da Papa Francesco l’anno scorso, in occasione della festività di Ognissanti del 2023.

I santi della porta accanto. <<I santi – ha spiegato Bergoglio – non sono eroi irraggiungibili o lontani, ma persone come noi, nostri amici. La santità è un dono di Dio che abbiamo ricevuto con il Battesimo: se lo lasciamo crescere, può cambiare completamente la nostra vita, illuminandola con la gioia del Vangelo. Se ci pensiamo, sicuramente ne abbiamo incontrato qualcuno, qualche santo o santa “della porta accanto”: persone generose che, con l’aiuto di Dio, hanno corrisposto al dono ricevuto e si sono lasciate trasformare di giorno in giorno dall’azione dello Spirito Santo. Dunque la santità è un dono offerto a tutti per una vita felice. E del resto, quando riceviamo un dono, qual è la prima reazione? È proprio che siamo felici, perché vuol dire che qualcuno ci vuole bene; felici, beati, come oggi Gesù ripete tante volte nel Vangelo delle Beatitudini>>.

Una presenza silenziosa e confortante. Se occorre coraggio per affrontare le alterne vicende della vita, serve coraggio pure per intraprendere la via della santità, come ha chiarito il Santo Padre: <<La santità è anche un cammino da fare insieme, aiutandoci a vicenda, uniti a quegli ottimi compagni di cordata che sono i santi, i nostri fratelli e sorelle maggiori, su cui possiamo contare sempre: loro ci sostengono e, quando nel cammino sbagliamo strada, con la loro presenza silenziosa non mancano di correggerci; sono amici sinceri, di cui ci possiamo fidare, perché desiderano il nostro bene, non ci puntano il dito contro e non ci tradiscono mai>>. Da Santa Teresa di Calcutta a San Michele, da San Gennaro a San Pio da Pietrelcina, da Santa Rosalia e Sant’Antonio a San Giovanni Paolo II: ciascuno di noi, nel corso degli anni, ha individuato una o più figure particolarmente care, a cui rivolgersi con fiducia.
La preghiera, fonte di speranza. Come affrontare questo percorso di santità? Come sempre, con un primo, decisivo passo, che può essere la preghiera, come ha concluso il pontefice: <<Ci fa bene conoscere le vite dei santi e lasciarci muovere dai loro esempi. E ci fa tanto bene rivolgerci a loro nella preghiera>>. Ricapitolando: impariamo ad essere nel mondo, ma non del mondo; preghiamo e rivolgiamoci ai nostri “santi preferiti” come fossero amici, perché lo sono effettivamente. Dalla preghiera sgorga il dono prezioso della speranza. Come diceva il compianto cardinale Carlo Maria Martini:<<Il contenuto della speranza cristiana è quello di cui Dio ci riempie e ci riempirà, se ci fidiamo totalmente di lui>>.
