L’inclusione a misura di cani e gatti. Aperto a Roma il primo ambulatorio di veterinaria sociale

Passeggiare per le vie di Roma significa immergersi in una straripante bellezza, ma anche imbattersi nelle vite di chi sta ai margini, nel senso letterale del termine: sono tante, troppe, le persone accucciate in giacigli di fortuna sui marciapiedi e agli angoli delle strade che ciascuno di noi quotidianamente percorre. Spesso queste sorelle e fratelli in perenne difficoltà hanno accanto a loro uno o più animali d’affezione, di cui si prendono cura come possono. Il limite costituito dalla povertà economica è purtroppo un ostacolo invalicabile rispetto alle cure veterinarie, spesso costose, di cui  qualunque animale prima o poi avrà bisogno. La vita delle persone socialmente fragili si riverbera, come in uno specchio d’acqua, su quella degli animali che trascorrono le proprie giornate accanto a loro.

A queste persone, e ai loro cani e gatti, guarda con sollecita e amorevole praticità il primo Ambulatorio di veterinaria sociale, inaugurato a Roma il 22 ottobre: questo progetto, sviluppato da LAV (Lega Antivivisezione) in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, è il felice esito di un programma volto al sostegno delle persone con fragilità sociali avviato tre anni fa. L’ambulatorio, situato in viale Regina Margherita, è stato inaugurato alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali: Maria Teresa Bellucci, viceministro delle Politiche sociali; Alessia Savo, presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio; Sabrina Alfonsi e Barbara Funari, rispettivamente titolari dell’assessorato all’Agricoltura e all’Ambiente e di quello alle Politiche sociali e alla Salute di Roma CapitalePatrizia Prestipino, Garante degli Animali.

<<L’ambulatorio veterinario sociale – ha commentato l’onorevole Bellucci – rappresenta questa capacità di mettere insieme umani e animali e di poter sostenere questa relazione, fatta di tenerezza, fatta d’amore, fatta di conforto e soprattutto di aiuto alle persone più fragili. E allora io ringrazio in modo particolare la LAV e la Comunità di Sant’Egidio che ancora una volta hanno dimostrato la loro vicinanza, la loro capacità di poter includere tutti, di non far diventare il diritto a questa relazione discriminatorio per alcuni e quindi per le persone più indigenti e più fragili. Grazie, il Governo italiano è con voi>>. Da parte dell’assessora Funari l’appello affinché altre città si aprano a questa progettualità: <<Speriamo che altre città d’Italia possano ora seguire l’esempio virtuoso avviato dalla LAV nella Capitale, per offrire aiuti concreti anche a tanti anziani che non possono privarsi dell’affetto del loro animale che considerano un membro della propria famiglia e che rappresenta un valido supporto anche contro la solitudine, a vantaggio del loro benessere psico fisico e dell’invecchiamento attivo, come rivelano sempre più studi scientifici>>.

Garantire il diritto alla cura degli animali, non come privilegio di pochi bensì come livello essenziale di assistenza. Favorire e tutelare il rapporto tra gli animali d’affezione e le persone per cui la vita è già particolarmente dura. Come sosteneva Gandhi:<<Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali>>.

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