L’invocazione di Papa Francesco alla Madonna del Rosario di Pompei: “Riempici con la tua tenerezza e ispira progetti di pace”

In un periodo storico denso di nubi oscure, un momento di preghiera collettivo può donare nuova linfa a quella fiammella di speranza che sembra farsi sempre più flebile sotto i colpi dei venti di guerra che soffiano da ogni parte. Il 7 ottobre a Pompei è festa grande: è il giorno dedicato alla Madonna del Rosario a cui è intitolato il santuario fondato dal beato Bartolo Longo. Proprio tra queste mura intrise di spiritualità e devozione si è svolta ieri la tradizionale Supplica alla Beata Vergine del Rosario. Questa particolare preghiera è stata intonata anche a Roma, nella basilica di Santa Maria Maggiore: qui Papa Francesco ha pregato per la pace insieme ai membri del Sinodo e ai tantissimi fedeli presenti.

Il Santo Padre ha iniziato la Supplica con una invocazione a Maria: <<Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore. Noi alziamo lo sguardo a te, ci immergiamo nei tuoi occhi e ci affidiamo al tuo cuore. Anche a te, o Madre, la vita ha riservato difficili prove e umani timori, ma sei stata coraggiosa e audace: hai affidato tutto a Dio, hai risposto a Lui con amore, hai offerto te stessa senza risparmiarti. Come intrepida Donna della carità, in fretta ti sei recata ad aiutare Elisabetta, con prontezza hai colto il bisogno degli sposi durante le nozze di Cana; con fortezza d’animo, sul Calvario hai rischiarato di speranza pasquale la notte del dolore. Infine, con tenerezza di Madre hai dato coraggio ai discepoli impauriti nel Cenacolo e, con loro, hai accolto il dono dello Spirito>>.

Al termine del Rosario, Papa Francesco ha concluso con un’ultima, accorata, invocazione:<<O Regina del santo Rosario, sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male. Riempici con la tua tenerezza, sollevaci con la tua mano premurosa e dona a noi figli la tua carezza di Madre, che ci fa sperare nell’avvento di nuova umanità dove il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace. Rivolgi il tuo sguardo materno alla famiglia umana, che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità. Intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa Comune. Invochiamo da te la misericordia di Dio o Regina della pace! Converti gli animi di chi alimenta l’odio, silenzia il rumore delle armi che generano morte, spegni la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nell’agire di chi governa le nazioni>>.

Il Beato Bartolo Longo

La Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei fu composta nel 1883 dal beato Bartolo Longo come concreta adesione all’invito che Papa Leone XIII aveva fatto ai cattolici, attraverso la sua prima enciclica, chiedendo un impegno spirituale volto a fronteggiare i mali della società. Questa preghiera accomuna ogni anno tantissime persone, desiderose di ritrovarsi, in presenza o attraverso i canali social, per fare esperienza di comunanza e connessione spirituale. E per formulare, nel segreto del proprio cuore, le personali intenzioni di preghiera. Come diceva San Josemaría Escrivá: <<Il Santo Rosario è un’arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato>>.

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