La ricerca degli scomparsi, la forza e l’empatia. Federica Sciarelli, da vent’anni al timone di “Chi l’ha visto?”

2004  2024: vent’anni fa Federica Sciarelli prendeva le redini di “Chi l’ha visto?” rendendo questo popolare programma televisivo, dedicato alla ricerca degli scomparsi, un contenitore fatto di tanti ingredienti: in primis un rigoroso taglio giornalistico, poi l’umanità e l’empatia, necessarie a smorzare la pesantezza fisiologica della missione – la ricerca delle persone che si trovano nel limbo degli scomparsi  – che di per sé non è certo foriera di allegria. Anzi. Eppure Federica Sciarelli è stata e continua a essere inarrivabile pure sotto questo profilo: alleggerire per quanto possibile i toni, sempre mantenendo il piglio di chi sa che ha di fronte famiglie sgomente per la scomparsa o addirittura la morte di un figlio, un genitore, il coniuge, una persona cara.

E con questo mix di rigore e seria leggerezza, Sciarelli si avvia a festeggiare i vent’anni di conduzione: impresa tutt’altro che facile, intendiamoci. Avere a che fare con il lato peggiore della vita non è semplice tanto che, a ogni chiusura di stagione, iniziano puntualmente a rincorrersi le voci di una sua “abdicazione”; voci che, finora, sono sempre state smentite dai fatti, per la serenità degli spettatori del programma. Spettatori che tutto sono tranne che passivi osservatori, visto che, anche grazie ai canali social del programma, collaborano attivamente alla ricerca degli scomparsi, dimostrando (e meno male!) che le persone perbene sono molto più numerose dei farabutti.

I telespettatori, forza motrice del programma. Molteplici i casi risolti anche grazie al pubblico, che non esita a mettersi in azione per fornire indizi e spunti di interpretazione rispetto a circostanze avvolte da fitte cortine nebbiogene. “Chi l’ha visto?” andrà in onda fino al 10 luglio, poi la pausa estiva, in attesa del ritorno a settembre. Intervistata dal settimanale Tv, Sorrisi & Canzoni, Federica Sciarelli racconta: <<La nostra forza e la nostra linfa vitale sono i telespettatori. Il pubblico da casa è lo stesso che va in strada e ha mille occhi. Noi siamo portatori sani di solidarietà. Molto spesso risolviamo i casi anche prima di andare in onda grazie ai nostri social network, Instagram su tutti>>.

Non solo scomparsi. Tra le novità introdotte dalla giornalista spiccano anche gli appelli finalizzati alla risoluzione di questioni burocratiche spinose e quelli dedicati alla ricerca delle proprie origini. Tante le storie che sono state raccontate e seguite con attenzione e sensibilità dai bravissimi inviati del programma. <<Tantissimi – commenta Sciarelli – hanno potuto riabbracciare i genitori o i fratelli. L’ultima storia, in ordine di tempo, è stata quella di un ragazzo adottato che ha ritrovato il proprio gemello. Davvero commovente>>.

La forza di un sorriso. Tanti, anche in questa stagione televisiva, i parenti di persone scomparse che si sono seduti al tavolo rosso di “Chi l’ha visto'” per cercare di mettere insieme indizi, tracce, speranze, spesso con la confortante presenza dell’avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia,  associazione nata nel 2002 su impulso di Gildo Claps, fratello di Elisa, giovane scomparsa a Potenza nel 1993 il cui corpo fu poi ritrovato diciassette anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Gildo, che insieme a mamma Filomena ha sempre combattuto affinché sua sorella avesse giustizia, ha infine voluto dare vita a questa associazione per sostenere quanti si trovano da un giorno all’altro catapultati loro malgrado nel limbo doloroso di chi non sa più nulla di una persona cara. Al tavolo delle interviste di “Chi l’ha visto?” si succedono ogni mercoledì volti, storie, dolori e speranze. Per ciascuna di queste storie Federica Sciarelli e i suoi collaboratori mettono in campo tutta la loro professionalità. Sempre cercando di non perdere il sorriso. <<Ho capito – conclude Sciarelli – che anche quando c’è un dramma bisogna trasmettere forza, soprattutto ai genitori di figli scomparsi o morti. Io cerco persino di strappare loro un sorriso con una battuta. E questa mia attitudine deriva dalla mia napoletanità, essendo figlia di genitori partenopei>>.

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