Papa Francesco in Campidoglio: “Roma sia al servizio degli ultimi”

L’arrivo del Santo Padre in Campidoglio (foto Ufficio Stampa Roma Capitale)

Una visita cordiale e all’insegna di quel sano pragmatismo a cui Papa Francesco ci ha abituati. Questa mattina il Santo Padre si è recato in Campidoglio per suggellare il percorso sinergico tra Santa Sede e Amministrazione capitolina in vista del prossimo Giubileo: a fare gli onori di casa, il sindaco Roberto Gualtieri e la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.

Una Porta Santa anche in carcere. Papa Francesco, al netto delle dovute formalità, ha annunciato l’apertura di una Porta Santa in carcere, simbolo potente di salvezza per tutti:<<Rinasca in ciascuno la consapevolezza del valore di Roma, del simbolo che essa rappresenta in tutti i continenti; e si confermi, anzi cresca la reciproca fattiva collaborazione tra tutti i poteri che vi risiedono, per un’azione corale e costante, che la renda ancora più degna del ruolo che il destino, o meglio la Provvidenza, le ha riservato. Continui Roma a manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile>>. Poi l’invito, da parte del Santo Padre, a vedere tutto ciò che riguarda la Città Eterna non come problema bensì come opportunità di sviluppo sociale, civile, economico e culturale. E un auspicio: che l’anno giubilare segni il ritorno allo spirito universale di Roma, al servizio dell’accoglienza, dell’ospitalità e della generosità.

Ubaldo e la speranza ritrovata. Seduto tra i banchi dell’Aula Giulio Cesare c’era anche Ubaldo, un uomo di quasi ottant’anni ospite di una delle case alloggio volute da Roma Capitale. E Ubaldo, con il suo carico  di sofferenza e dignità, ha voluto far pervenire il suo messaggio al Pontefice tramite una lettera: <<Casa Nino mi ha regalato la speranza di condividere un percorso con altri ospiti per sentirmi meno solo o isolato. La mia più grande speranza è che ora altre persone in difficoltà possano trovare un luogo come Casa Nino in cui potere vivere serenamente, supportati e aiutati quotidianamente>>. 

Casa Speranza. L’amministrazione capitolina ha già avviato percorsi di residenzialità diversificati, affiancando alle tradizionali case di riposo nuove forme di convivenza a carattere familiare: cohousing e case alloggio per promuovere l’invecchiamento attivo e l’autonomia. Tra i progetti sociali c’è anche “Casa Speranza”, una nuova abitazione che sarà aperta in concomitanza con l’apertura dell’anno giubilare. Si tratta di un appartamento sito nel quartiere Ostiense, in via Odoardo Beccari, sottratto alla criminalità organizzata e completamente ristrutturato per le esigenze degli ospiti: vi troveranno  riparo e conforto sei persone. Attualmente sono operative sei strutture in cohousing e tre case alloggio e, grazie a Casa Speranza, altre persone come Ubaldo potranno ricominciare a guardare con meno timore al tempo che passa. Barbara Funari, titolare dell’assessorato alle Politiche sociali e alla Salute, spiega: <<L’apertura di Casa Speranza rappresenta un segno tangibile per trasformare in azioni concrete il messaggio di speranza di cui sarà testimone la nostra città attraverso il Giubileo. Un impegno al fianco di tanti anziani soli per rispondere all’appello che oggi ci ha rivolto il Papa, perché Roma continui a manifestare il suo vero volto: un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile>>. 

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