A Lucca un progetto che valorizza le botteghe di paese, avamposti di storia e socialità

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L’assessore Paola Granucci insieme alla titolare di una bottega di paese (foto Ufficio stampa Comune di Lucca)

<<Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti>>. Le parole dello scrittore Cesare Pavese racchiudono un’indubbia verità. Anche in ogni antica bottega c’è qualcosa di nostro, da tutelare e proiettare con caparbia delicatezza nel futuro. In Toscana, precisamente a Lucca, questo lo hanno capito molto bene, tanto che il Comune nel 2023 ha deciso di realizzare un progetto ad hoc, denominato “Botteghe di paese – Imprese da raccontare”, nato da un’idea dell’assessore al Commercio e al decoro urbano Paola Granucci.

Un progetto ambizioso e a lunga gittata quello di Lucca, con un preciso obiettivo:  supportare e valorizzare i negozi di vicinato, cioè le attività alimentari localizzate nelle frazioni del territorio comunale. Infatti  una cosa tutti noi, da diversi anni a questa parte, abbiamo capito: il Bel Paese è fatto anche e soprattutto di tante storiche realtà commerciali che strenuamente hanno resistito alle multinazionali e alla globalizzazione selvaggia. A fianco di questi coraggiosi imprenditori occorre stare convintamente, perché dal loro futuro dipende pure il nostro.

Grazie al progetto del Comune di Lucca, protagonista anche di un bel cortometraggio, continua il tour a impatto zero, a bordo di un’auto elettrica, nei paesi del territorio per consegnare il materiale illustrativo prodotto dall’amministrazione e volto a promuovere le botteghe di vicinato.

L’urgenza di questo progetto traspare dalle parole dell’assessore Granucci: <<Lo stravolgimento del tessuto urbano dovuto all’avvento delle grandi catene e all’apertura sempre più frequente di grandi supermercati, ha messo a serio rischio i negozi alimentari e le botteghe storiche, provocando di conseguenza un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale dei paesi oltre che della loro storia, della loro cultura e della loro vivibilità. Questa non è semplicemente un’iniziativa di racconto e nostalgica ma un vero e proprio sollecito ad usufruire delle botteghe di paese, riscoprendo il piacere di vivere queste realtà, queste imprese, che rappresentavano e possono rappresentare ancora oggi un importante valore sociale e culturale, di cui non dobbiamo privarci. Pezzi di storia del nostro commercio, figli di una memoria collettiva orgogliosa che rischia di andare persa. E’ davvero emozionante il viaggio che stiamo compiendo tra i sapori autentici del territorio ed una quotidianità meno stressante e frenetica che può davvero riconciliarci con il mondo circostante>>.

Le botteghe di paese, i profumi e i sapori. Le memorie, singole e collettive. Un patrimonio da preservare, perché senza memoria siamo spacciati.

<<Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente,

nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo,

che anche quando non ci sei resta ad aspettarti>>.

(Cesare Pavese)

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