Scendere dal palcoscenico della finzione per tornare al cuore. Tornare al centro di noi stessi e lasciare che Dio, nel segreto, ci riveli la bellezza di cui siamo portatori. Questo l’invito che Papa Francesco ha rivolto a tutti lo scorso 14 febbraio, nel corso della Messa del Mercoledì delle Ceneri, da lui presieduta nella basilica di Santa Sabina a Roma. Con il Mercoledì delle Ceneri è infatti iniziata la Quaresima, il periodo di circa quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua.
Si tratta di un momento molto importante per i cristiani di tutto il mondo, di intensa preparazione al mistero della Santa Pasqua, cioè alla celebrazione della Resurrezione di Cristo e del riscatto dei peccati dell’umanità. La Quaresima termina il Giovedì Santo, quest’anno il 28 marzo. Questo importante periodo liturgico dura quaranta giorni: tanti quanti i giorni e le notti che Gesù, secondo la tradizione, passò nel deserto dopo essere stato battezzato da Giovanni Battista. I segni tipici della Quaresima sono tre: digiuno, elemosina, preghiera.
Papa Francesco ha esortato i fedeli a vivere questo periodo in maniera autentica: <<Quando fai elemosina, quando preghi, quando digiuni, abbi cura che ciò sia fatto nel segreto. Il Padre tuo, infatti, vede nel segreto, entra nel segreto. Questo è l’invito che Gesù rivolge a ognuno di noi all’inizio del cammino della Quaresima. Entrare nel segreto significa ritornare al cuore, come ammonisce il profeta Gioele. Si tratta di un viaggio dall’esterno all’interno, perché tutto ciò che viviamo, anche la nostra relazione con Dio, non si riduca all’esteriorità, a una cornice senza quadro, a un rivestimento dell’anima, ma nasca da dentro e corrisponda ai movimenti del cuore, cioè ai nostri desideri, ai nostri pensieri, al nostro sentire, al nucleo sorgivo della nostra persona. La Quaresima ci immerge allora in un bagno di purificazione e di spoliazione: vuole aiutarci a togliere ogni trucco, tutto ciò di cui ci rivestiamo per apparire adeguati, migliori di come siamo. Ritornare al cuore significa ritornare al nostro vero io e presentarlo così com’è, nudo e spoglio, davanti a Dio. Significa guardarci dentro e prendere coscienza di chi siamo davvero, togliendoci le maschere che spesso indossiamo, rallentando la corsa delle nostre frenesie. Abbracciando la vita e la verità di noi stessi. La vita non è una recita e la Quaresima ci invita a scendere dal palcoscenico della finzione per tornare al cuore e alla verità di ciò che siamo. Tornare al cuore, tornare alla verità>>.
Papa Francesco, per meglio chiarire il messaggio, ha anche citato l’esortazione di Sant’Anselmo da Aosta: <<Fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni, lascia per un po’ i tuoi pensieri tumultuosi, allontana in questo momento i gravi affanni e metti da parte le tue faticose attività. Attendi un poco a Dio e riposa in Lui. Entra nell’intimo della tua anima, escludi tutto, tranne Dio e quello che ti aiuta a cercarlo; e, richiusa la porta, cercalo. Di’ ora a Dio: “Cerco il Tuo volto, il Tuo volto, Signore, io cerco”>>.
I social, con il ritmo vorticoso di post, di like e con il desiderio di ammirazione che ciascuno di noi si porta appresso, rischiano di diventare una trappola. L’antidoto, però, esiste, come ha detto il Santo Padre: <<Ascoltiamo allora, in questa Quaresima, la voce del Signore, che non si stanca di ripeterci: “Entra nel segreto. Ritorna al cuore”. E’ un invito salutare per noi, che spesso viviamo in superficie, che ci agitiamo per essere notati, che abbiamo sempre bisogno di essere ammirati e apprezzati. Senza accorgercene, ci ritroviamo a non avere più un luogo segreto in cui fermarci e custodire noi stessi, immersi in un mondo in cui tutto – anche le emozioni e i sentimenti più intimi – deve diventare social. Ma come può essere sociale ciò che non sgorga dal cuore? Persino le esperienze più tragiche e dolorose rischiano di non avere un luogo segreto che le custodisca: tutto deve essere esposto, ostentato, dato in pasto alla chiacchiera del momento. Ed ecco che il Signore ci dice: “Entra nel segreto, ritorna al centro di te stesso”. Proprio lì, dove albergano anche tante paure, sensi di colpa e ricatti. Lì il Signore è disceso per sanarti e purificarti. Entriamo nella nostra camera interiore, lì abita il Signore: la nostra fragilità è accolta e siamo amati senza condizioni.
Tornare a Dio e quindi a noi stessi, riprendendoci la bellezza che alberga silenziosa in noi e nella nostra vita, come ha concluso Papa Francesco: <<Ritorniamo a Dio con tutto il cuore. In queste settimane di Quaresima diamo spazio alla preghiera di adorazione silenziosa, nella quale rimanere in ascolto alla presenza del Signore. Come Mosè, Elia, Maria e Gesù. Ritorniamo all’adorazione, prestiamo l’orecchio del cuore a Colui che nel silenzio vuol dirci: “Io sono il tuo Dio… Dio di misericordia e di compassione, Dio del perdono e dell’amore, Dio della tenerezza e della sollecitudine. Non giudicare te stesso, non condannarti, non rifiutare te stesso. Lascia che il mio amore ti riveli la tua stessa bellezza. Una bellezza che hai perso di vista, ma che ti diventerà nuovamente visibile nella luce della mia misericordia”>>. E allora, buon cammino di Quaresima a tutti…
