“Il mio teatro è una città. Il teatro in comune. Nuove funzioni e modalità di gestione nei teatri comunali”, questo il titolo del convegno ospitato il 18 gennaio al Teatro Comunale di Sori, in provincia di Genova, organizzato da Teatro Pubblico Ligure nella Stagione Soriteatro (in collaborazione con l’Associazione Culturale ATeatro ATS) e coordinato da Oliviero Ponte di Pino in dialogo con Sergio Maifredi. All’evento hanno partecipato circa trenta relatori provenienti da tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia, dal Piemonte al Lazio e alla Calabria: spazio quindi a una panoramica completa rispetto alla grande rete civica dei teatri comunali italiani, fondamentali presìdi socio culturali e realtà attente alla formazione del pubblico.
Nel confronto con le altre esperienze del Bel Paese, la Liguria ha evidenziato alcune criticità, come ha sottolineato Oliviero Ponte di Pino. Matteo Negrin, presidente della Fondazione Piemonte dal Vivo, ha ricordato il tentativo di estendere il circuito piemontese alla Liguria: «Nonostante gli sforzi e il lungo lavoro svolto con Ilaria Cavo, allora assessore, e l’assessore piemontese Vittoria Poggio, favorevoli al progetto, tutto è naufragato quando si è trattato di metterlo in pratica». Andrea Cerri, direttore della Compagnia di Scarti e del Teatro Impavidi di Sarzana, ha ripercorso un’altra esperienza: «Nel 2020 abbiamo creato il Coordinamento delle Imprese Teatrali della Liguria, che riuniva 19 realtà professionistiche, appoggiato ma mai finanziato dalle istituzioni».
A fronte di queste esperienze, ne sono emerse altre virtuose e quasi eroiche sviluppate altrove. Come il Teatro di Schio (Vicenza), riaperto dopo 40 anni per volontà dei cittadini e con un ingente investimento delle istituzioni, di cui hanno parlato Federico Corona e Stefania Dal Cucco. Il teatro di Badolato (Catanzaro), difeso da un gruppo di artisti in una realtà culturalmente isolata e scarna, di cui hanno raccontato Luca Michienzi e Luca Napoli. L’eccezionale risultato del Teatro Guglielmi di Massa, città con 60.000 abitanti, 60 spettacoli l’anno e la coda per fare l’abbonamento, episodio rievocato col il sorriso dalla direttrice Cinzia Bertilorenzi. Per non parlare dell’attività del sindaco di Campobello di Mazara (Trapani) Giuseppe Castiglione, che sostiene la cultura, affida il Teatro Olimpia alla gestione di Mario Incudine, rialza il sipario con lo spettacolo “La grande menzogna” di Claudio Fava, nel paese dove risiedeva Matteo Messina Denaro. La stagione intera si intitola “Il bello della Sicilia”.
